Nicodemo di Mammola, è stato un monaco cristiano del X secolo; venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Il luogo esatto della sua nascita, potrebbe venir identificato con la città commerciale di Sikron, forse distrutta dai Saraceni (durante le scorrerie del 950-952) e che si trovava al centro della Turma delle Saline, identificata con Sicari o Sicri, contrada disabitata nei pressi di Melicuccà.
Nicodemo volle intraprendere da giovanissimo la vita monacale, ma il maestro da lui scelto, Fantino il Giovane che fu anche maestro di Nilo da Rossano, lo rifiutò più volte ritenendolo di costituzione troppo gracile per la vita di rinunce e macerazioni imposta allora ai monaci. Quando venne finalmente accettato, impressionò i confratelli con la sua continua preghiera, protratta oltre i normali limiti umani, i patimenti fisici e le esaltazioni mistiche. Costretto a fuggire (così come san Nilo) dal Mercurion (luogo di studio del Monachesimo) dalle continue incursioni saracene trovò rifugio sul Kellerana (o monte Cellerano, oggi monte San Nicodemo, situato nel territorio dell'attuale comune di Mammola). Allora luogo completamente selvaggio ma nelle cui vicinanze si trovava la strada della Seja che collegava il Tirreno con lo Ionio, attirando nel tempo, grazie alla sua fama di santità, numerosi altri asceti e pellegrini, tutto ciò portò alla fondazione di un monastero, attorno al quale costituì una comunità di monaci basiliani, in cui morì nell'anno 990.