Del Castello dopo i vari terremoti rimangono alcuni baluardi, angolari e della torre quadrata. Esso è stato costruito sulla collina omonima ed è considerato opera dei Cavalieri di Malta. Già nel BIOS di Sant'Elia, però, si parla di un castello nei pressi delle grotte, anche se la definizione era diversa dall'odierna. Non vi era una vera ragione strategica, da parte dei Normanni, che al tempo dominavano la Calabria, per fortificare il paese. Ma ai tempi in cui lo storico melicucchese Scipione Carceri era in vita, riferisce di avere avuto la notizia di fortificazioni e di porte d'ingresso al paese. Dunque non è da escludere che i Cavalieri, insediatisi, abbiano effettivamente potenziato il primitivo edificio Normanno, edificando il Castello e fortificando l'intera collina, comprese le mura che delimitano la spianata della Chiesa di San Giovanni e i relativi sotterranei. Ancora nel settecento erano in piedi, inquanto all'epoca il Castello era certamente sede della Curia Commendale. La torre dell'orologio, che si trova sulla sommità dei resti dell'antico Castello risale a dopo il terremoto del 1908. Anche se nel Cabreo del 1737, dove viene descritta la Chiesa di San Giovanni Battista, nella parte relativa al campanile vengono citatati:"un bellissimo orologio e due campane di bronzo". Quindi potrebbe non essere il primo orologio del paese e dopo il terremoto del 1783 che fece crollare il campanile, essere stato riedificato nell'attuale posizione.